RIABILITAZIONE FERROVIA BUCAREST – COSTANZA: SEZIONE 2, TRATTO FUNDULEA – LEHLIU LOTTO1

COMMITTENTE

Astaldi S.p.A.

VALORE INDICATIVO DELL’OPERA

8,000,000

ANNO DI COSTRUZIONE

2010

Per quanto riguarda invece l’infrastruttura ( fondazioni, pile e spalle), tenendo conto della natura dei terreni di base e dei carichi indotti dalla sovrastruttura , si sono adottate delle fondazioni di tipo indiretto costituite da plinti rettangolari, fondati su pali. Le dimensioni dei plinti sono ovviamente determinate dal numero di pali necessari per trasferire I carichi indotti dalla sovrastruttura.
Ad ogni modo le pile invece presentano tutte la stessa sezione in pianta 6.20mX4.60m con pareti spesse 50cm , mentre l’altezza e’invece determinate dalla quota della livelletta d progetto, che comporta una variabilita’per le stesse da un min. di 6.00m per le pile piu’esterne, ad un’altezz a max. di11.00 m per le pile disposte nella parte centrale del viadotto.
Le spalle sono del tipo massivo anch’esse fondate su plinti su pali.
La pile, come anzi detto presentano tutte la stessa sezione di base e lo stesso tipo di pulvino., in particolare quest’ultimo presenta nella sua sommita’una botola di accesso che consente l’ispezione della parte interna della pila.
La pila difatti risulta essere costituita da una sezione cava, irrigidita dalla presenza di un setto centrale a tutta altezza, che a sua volta presenta un passo d’uomo (Sulla parte sommitale) che consente l’ispezione di ambedue gli ambienti in cui risulta esserre divisa la pila.
Oltre che all’ispezionabilita’ interna della pila, tenuto conto che parte dei cavi sono del tipo ritensionabile, gli impalcati sono costruiti in modo tale da garantire lo spazio sufficiente per consentire la suddetta operazione di tesatura.
Difatti tra due impalcati consecutivi ritroviamo un passo d’uomo trasversale di 1.00m .
Il progetto sismico del viadotto è stato realizzato tramite un’analisi dettagliata. In particolare è stato considerato che sotto l’azione sismica estrema ( stati limiti ultimi) si sviluppa una duttilità alle sezioni di base delle pile sia nella direzione trasversale che nella direzione longitudinale .
Per quanto riguarda il comportamento globale dell’impalcato del viadotto sotto l’azione sismica, tenendo conto dello schema di vincolo realizzato, che permette di schematizzare il tutto come una sequenza di travi appoggiate appoggiate, con spostamenti longitudinali permessi da un singolo lato della travata, la forza sismica che si sviluppa nella direzione longitudinale viene ridistribuita in maniera uniforme sulle diverse pile , senza dar luogo a concentrazione di tensioni.
Per quanto riguarda il metodo costruttivo, l’assenza di particolari vincoli lungo il tracciato, la modesta altezza delle pile e la luce ridotta degli impalcati , hanno suggerito la realizzazione di questo schema molto semplice, costituito da una sequenza di travi appoggiate - appoggiate .
L’ottimizzazione in termini economici e in termini di tempi di realizzazione e’stata ottenuta invece suddividendo la realizzazione dell’impalcato in due distinte fasi. Difatti si e’realizzata in una prima fase la parte inferiore della trave utilizzando una struttura di sostegno esterna ( impalcatura), mentre nella seconda fase a sostegno della soletta e’stata utilizzata la parte inferiore del cassone gia’realizzata.
Cio’ha consentito da una parte di ridurre i costi dell’impalcatura, poiche’si e’potuto utilizzare una struttura piu’snella dovendo sostenere un peso notevolmente ridotto rispetto all’ipotesi di sostegno dell’intera sezione (base+soletta), e dall’altra ha consentito di ottimizzare i tempi di realizzazione riutilizzando la stessa impalcatura per la realizzazione della travata successiva, mentre in parallelo si procedeva on le operazioni di tesatura e getto soletta per la campata gia’realizzata.